Hai visto un cartello che indicava che per effettuare la fattura era necessaria una soglia minima di acquisti? Ad esempio: le fatture verranno emesse per un minimo di euro 10, 20 di spesa? Un’indicazione un po’ insolita ma che ogni tanto si vede esposta in alcuni negozi. Questa pratica è legittima?
La risposta é negativa, nel nostro ordinamento non vi è alcuna norma che stabilisce la possibilità per il commerciante di stabilire un importo minimo di spesa per poter emettere la fattura.
La fonte normativa di riferimento è l’articolo 21 del D.P.R 633 del 1972 (cd. Testo Unico IVA), che stabilisce che:”Per ciascuna operazione imponibile il soggetto che effettua la cessione del bene o la prestazione del servizio emette fattura […]“ e al secondo comma prevede gli elementi che compongono la fattura (data, numero progressivo, denominazione, numero di partita IVA ecc, cui rinviamo all’articolo in esame, visionabile a questo link).
Si tratta pertanto di una norma generale che sancisce l’obbligo di emissione della fattura per le operazioni di cessione di beni o prestazioni di servizi.
Ulteriore riferimento è l’articolo 22 del D.P.R. 633 del 1972, che stabilisce alcune deroghe all’emissione della fattura per le attività al minuto e assimilate. In termini semplici, per queste attività non è prevista l’emissione della fattura di default, cioè di regola, a meno che non venga espressamente richiesta dal cliente e “[...] non oltre il momento di effettuazione dell'operazione”.
In sintesi: i negozi non possono imporre un importo minimo di spesa per l’emissione della fattura.